I «mostri» non sono malati, sono figli sani del patriarcato, della cultura dello stupro. Il femminicidio non è un delitto passionale, è un delitto di potere. Serve un’educazione sessuale e affettiva capillare, serve insegnare che l’amore non è possesso». Elena Cecchettin, sorella di Giulia
«Guardatevi bene nella vostra relazione. Comunicare col papà, col fratello, con chiunque vi possa dare fiducia. Ma se avete anche solo il minimo dubbio che la relazione non sia quella che voi desiderate comunicatelo, perché è solo in questo modo che avrete salva la vita. Facciamo qualcosa per chi ancora ha la possibilità di restare qua». Gino Cecchettin padre di Giulia
«Questa tragedia, anzi, questo ennesimo delitto orrendo, fa ancora più male perché commesso da un ragazzo di ventidue anni, da un ragazzo che appartiene a una nuova generazione, che ci illudiamo sia depurata da una cultura maschilista e tossica, impregnata da un nuovo modo di intendere i rapporti tra donna e uomo. Non è così, non ancora. Marco Imarisio giornalista Corriere della Sera
«Per Giulia non fate un minuto di silenzio, per Giulia bruciate tutto». Elena Cecchettin sorella di Giulia
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